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RONDE

Clandestini, sale a 6 mesi la permanenza nei centrI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE

Via libera al decreto anti-stupri

2009-02-020

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2009-02-20

Il ministro dell'Interno precisa che con il decreto attuativo ci saranno "regole ferree"

Maroni: "No alle ronde fai-da-te

e niente finanziamenti privati"

"Non voglio più tollerare che chiunque si svegli alla mattina fa una ronda personale la sera"

BRUXELLES - "Non voglio più tollerare una situazione nella quale chiunque si svegli alla mattina fa una ronda personale la sera". Così il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha affermato di respingere "le preoccupazioni che sono infondate" sulle ronde, rispondendo ai giornalisti sull'ipotesi che possano essere finanziate dai privati. Il ministro da Bruxelles, al termine della riunione del Consiglio dei ministri degli interni della Ue, ha spiegato che "non appena il parlamento approverà il decreto" il ministero sarà in grado di stabilire "regole ferree". "Da quel giorno - ha aggiunto Maroni - non saranno più consentite le ronde fai da te, e ce ne sono a centinaia".

LA PRECISAZIONE - Maroni ha osservato che sul decreto sicurezza "si favoleggia di continuo", mentre non si dice che così "verrà posto fine alle ronde fai-da-te". "Oggi è possibile tutto" e "non ci sono regole", ha sottolineato Maroni. Col decreto attuativo, sul quale il ministero sta già lavorando, ha spiegato il ministro "tutto verrà regolato, controllato e sarà sicuro per i volontari e per i cittadini". Col decreto di attuazione, ha ribadito il titolare del Viminale, ci saranno regole "chiare, precise e scritte".

26 febbraio 2009(ultima modifica: 27 febbraio 2009)

 

 

Sui decreti legge resta "l'autonoma ed esclusiva responsabilità del governo"

Ronde dei volontari: il Quirinale si smarca

Vaticano: "Abdicazione dello Stato di diritto". Polizia: "Sono inutili". Prov. Milano stanzia 250 mila euro

Ronde padane a Maserada sul Piave, in provincia di Treviso (Errebi)

Ronde padane a Maserada sul Piave, in provincia di Treviso (Errebi)

ROMA - Sul decreto sicurezza interviene il Quirinale. In una nota il Colle precisa che sui contenuti dei decreti legge resta "l'autonoma ed esclusiva responsabilità del governo per le scelte di indirizzo e di contenuto del provvedimento d'urgenza da sottoporre al presidente della Repubblica". Prosegue poi la nota: "È opportuno puntualizzare il carattere della consultazione informale intervenuta, secondo una prassi consolidata, tra il governo e la presidenza della Repubblica in ordine allo schema di decreto legge in materia di sicurezza pubblica. Quando si ipotizzi, da parte del governo, il ricorso a un decreto legge, la presidenza della Repubblica concorre - in uno spirito di leale collaborazione istituzionale - a verificarne i profili di costituzionalità, oltre che la coerenza e correttezza legislativa nel rapporto con l'attività parlamentare. Resta naturalmente l’autonoma ed esclusiva responsabilità del governo per le scelte di indirizzo e di contenuto del provvedimento d’urgenza da sottoporre per l’emanazione al presidente della Repubblica". La nota del Quirinale è giunta dopo le dichiarazioni del ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che alla conferenza stampa dopo l'approvazione del provvedimento aveva spiegato che sul testo sottoposto alla preventiva consultazione con la presidenza della Repubblica "non è arrivato nessun veto. Napolitano ha concordato sul testo, senza difficoltà, obiezioni o forzature". Il decreto legge "è uno strumento essenziale perché il governo possa legiferare" aveva aggiunto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

VATICANO - "Abdicazione dello Stato di diritto". È senza mezzi termini l'opposizione di monsignor Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio dei migranti, all'istituzione delle ronde di volontari a tutela della sicurezza nelle città. "Non è la strada da percorrere", ha detto il rappresentante vaticano. Se questo provvedimento "serve ad alimentare un clima di criminalizzazione dei migranti, non trova il consenso della Chiesa. È giusto che i cittadini si sentano al servizio del bene comune, ma per difendere i deboli", ha proseguito mons. Marchetto. "Se si tratta invece di repressione dei reati, ciò spetta alle autorità costituite". La decisione di scegliere ex appartenenti alle forze dell'ordine, disarmati, secondo il rappresentante vaticano serve solo per "far passare una norma che aveva già sollevato critiche, anche da parte del capo dello Stato". Replica a mons. Marchetto Jole Santelli, responsabile sicurezza di Forza Italia e vice presidente della commissione Affari costituzionali: "Quella del Vaticano è un'interpretazione forzata. Non si deve cedere alla tentazione della critica preventiva o prevenuta".

REAZIONI - Le ronde "potrebbero diventare per le forze dell'ordine più un problema che un aiuto". È il parere di Massimo D'Alema. Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, eviterebbe invece di usare la parola "ronde". "I Comuni si possono organizzare per rafforzare la sicurezza", ha detto il sindaco del capoluogo lombardo. "Milano lo ha già fatto con alcune associazioni". La Provincia di Milano ha deciso di stanziare 250 mila euro per i sindaci che intendono dare vita alle ronde, ha reso noto il presidente della Provincia, Filippo Penati (Pd). Il sindaco di Padova, Flavio Zanonato: "Dove sono i fondi per questa ulteriore competenza in capo ai sindaci?". Il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti: "Servono adeguate risorse finanziarie".

POLIZIA: "RONDE INUTILI" - Chiara la posizione dei sindacati di polizia Siulp, Silp-Cgil, Siap, Ugl-Polizia, Coisp, Up, Fps, Adp, Pnfi, Mps, Anfp: "Ci si dovrebbe preoccupare di ottenere le risorse indispensabili affinché la Polizia di Stato possa svolgere al meglio il suo lavoro. I volontari, oltre a essere inutili per la sicurezza, saranno un appesantimento del lavoro delle Forze dell’ordine ed esporranno i cittadini ai rischi di aggressioni facilmente intuibili; ma, cosa più grave, segneranno di fatto la rinuncia dello Stato alla funzione di polizia". Per il Sap (Sindacato autonomo di polizia), "restano le perplessità sulle ronde. Nessun sindaco delle grandi città del sud si assumerà la responsabilità di utilizzare i cittadini mettendo a repentaglio la loro incolumità".

ANM - Critiche anche dall'Associazione nazionale magistrati (Anm): "Il fondamentale dovere civico dei cittadini è denunciare fatti di reato come prevede il Codice e testimoniare nel processo, come fondamentale per la tutela dell'ordine pubblico è l'attività delle forze di polizia". "Se il decreto non piace all'Anm, significa che è ottimo", ha commentato il presidente del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri.

20 febbraio 2009

 

 

 

Clandestini, sale a 6 mesi la permanenza nei centrI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE

Via libera al decreto anti-stupri

Gli ex agenti nelle ronde

Sì alla norma che consente ai sindaci di avvalersi di volontari non armati. Maroni: da Napolitano niente veti

Una ronda organizzata a Genova dall'associazione "Genova sicura" in collaborazione con i volontari della Lega nord (Emmevi)

Una ronda organizzata a Genova dall'associazione "Genova sicura" in collaborazione con i volontari della Lega nord (Emmevi)

ROMA - Ronde non armate e formate da ex agenti ed ex militari, estensione dai 2 ai sei mesi della permanenza degli immigrati nei centri di identificazione e di espulsione (Cie), divieto degli arresti domiciliari per chi è accusato di violenza sessuale, ergastolo per gli stupratori omicidi e pene dai sei mesi ai quattro anni per lo stalking. Sono queste le principali norme contenute nel decreto anti-stupri approvato dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento non è però piaciuto al Vaticano, che parla di "abdicazione dello Stato di diritto", mentre in maniera alquanto irrituale una nota del Quirinale sottolinea "l'autonoma ed esclusiva responsabilità del governo per le scelte di indirizzo e di contenuto del provvedimento d'urgenza da sottoporre al presidente della Repubblica". Una puntualizzazione che rischia di essere interpretata come una presa di distanze da parte del Colle su un provvedimento già oggetto di grande dibattito, dopo che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, aveva spiegato che "non c'è stato alcun veto del Quirinale. Ieri con Napolitano ho concordato questo testo, senza alcuna forzatura o obiezione".

EX AGENTI ED EX MILITARI - Sulle ronde il governo ha accolto le proposte di An, apportando alcune modifiche alla norma: ai sindaci è concessa la possibilità di avvalersi di associazioni di cittadini non armati, in coordinamento con i prefetti. Le ronde "non saranno armate, ma dotate solo di telefonini e ricetrasmittenti con cui avvertire le forze dell'ordine". Inoltre, saranno formate prevalentemente da associazioni di ex agenti di polizia, carabinieri, forze armate e altri corpi dello Stato. Sarà data precedenza, ha spiegato il ministro dell'Interno Roberto Maroni ad associazioni di carabinieri e poliziotti in congedo, "persone che sanno quello che fanno", ha aggiunto il titolare del Viminale. Ma solo nel caso in cui non faranno parte forze dell'ordine in congedo il dl prevede che saranno senza oneri a carico delle finanze pubbliche. Gli elenchi dei volontari verranno tenuti dalle Prefetture e il modello è quello dei volontari per i vigili del fuoco o quello dei "City Angels", volontari che a Milano operano "da 15 anni", ha detto il ministro. L'obiettivo, ha voluto precisare a tal proposito Maroni, è quello di passare "dalle ronde fai da te ai volontari per la sicurezza, regolati e controllati". Sarà un decreto del ministro dell'Interno, da emanare entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge, a determinare gli "ambiti operativi" del provvedimento. Una specifica che sarebbe stata richiesta dal Quirinale.

L'esempio dei City Angels: "Da noi niente rambo" di S. Regina

"SICUREZZA PARTECIPATA" - "Non chiamiamole ronde, ma "sicurezza partecipata", l’unica ricetta possibile oggi, io la chiamo sicurezza civica" ha detto il capo della Polizia, Antonio Manganelli. "L’obiettivo della tranquillità sociale si può realizzare attraverso la partecipazione del cittadino allo svolgersi della vita sociale. Dobbiamo cercare di fare squadra", ha aggiunto.

Le nuove ronde: siete d'accordo? Votate

BERLUSCONI: "STRUMENTO ESSENZIALE" - Il decreto "è uno strumento essenziale perché il governo possa legiferare" ha spiegato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi (il video), sottolineando che già il governo aveva approvato dei disegni di legge sulla sicurezza ma specificando anche "che i tempi con cui il Parlamento approva le norme sono sotto gli occhi di tutti" ("così anticipiamo di circa 100 giorni gli effetti giuridici di norme già presenti o approvate in precedenza dal Parlamento" ha aggiunto il Guardasigilli Angelino Alfano). Il premier a tal proposito ha voluto anche precisare che il governo ha fatto ricorso alla decretazione d'urgenza con le misure per la prevenzione e il contrasto delle violenze sessuali "in seguito al grande clamore suscitato da recenti episodi" di cronaca. Tuttavia, "rispetto agli anni 2006 e 2007, nel 2008 c'è stato un calo intorno al 10% degli episodi di violenza, anche nella città di Roma, perchè c'è stato un pattugliamento più diffuso delle zone pericolose anche con l'utilizzo dei militari", ha detto il Cavaliere.

CONTROLLO DEL TERRITORIO - Nel decreto varato è previsto un "piano straordinario di controllo del territorio" per il quale è prevista l’assegnazione immediata al ministero dell’Interno delle risorse oggetto di confisca versate all’entrata in bilancio dello Stato fino a 100 milioni di euro. Inoltre si stabilisce di procedere entro il 31 marzo 2009 all’assunzione di circa 2.500 unità di personale delle forze di polizia.

I CENTRI DI ESPULSIONE - Quanto ai centri di identificazione ed espulsione, l'articolo 5 del decreto anti-stupri prevede che la permanenza degli immigrati nei centri di identificazione ed espulsione sarà estesa da due a sei mesi. In questo modo, ha detto Maroni, "potremo garantire il rimpatrio di tutti coloro che sono nei Centri per immigrati, in particolari quelli provenienti dalla Tunisia che sono stati trattenuti in queste settimane a Lampedusa". "L’idea del ministro Maroni è apprezzabile" ha detto Bernardino De Rubeis, sindaco di Lampedusa, sottolineando però la difficoltà di applicare le nuove norme nell'isola. "Questa scelta di Maroni dimostra, di fatto, che il Cie è equiparato ad un carcere. Pertanto - ha detto il primo cittadino di Lampedusa - vanno garantite tutte quelle norme di sicurezza, igiene e ordine pubblico che nel territorio di Lampedusa viene difficile garantire, in base alle esperienze vissute".

LO STALKING - Nel decreto anti-stupri, ha spiegato il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, sono "previste, circa lo stalking, sanzioni per gli episodi di molestie e minacce reiterate prima che possano degenerare in condotte più gravi: le pene vanno da sei mesi a 4 anni, con aggravanti se il reato è commesso da un ex partner o marito o ai danni di soggetti particolarmente deboli". Previsto, ha aggiunto, "che la vittima si possa rivolgere al questore che può "ammonire" il colpevole, nonchè il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa".

20 febbraio 2009(ultima modifica: 21 febbraio 2009)

 

 

 

 

 

 

Il testo anti-violenze Aumenta da due a sei mesi la permanenza nei Cie

Il Colle frena, stop alle ronde

Immigrati trattenuti nei centri

Napolitano: sulle pattuglie serve l’ok del Pd. La norma via dal decreto

ROMA—Via libera alla norma sulle espulsioni, frenata sulle ronde dei cittadini. Roberto Maroni sale al Quirinale per illustrare il decreto antistupri e dal capo dello Stato arriva un invito chiaro a trovare un accordo con l’opposizione prima di inserire nel provvedimento l’articolo che consente ai volontari il controllo del territorio. Il "no" del Partito Democratico e dell’Udc è esplicito, ma in realtà anche dalla maggioranza si levano numerose voci contrarie.

E così al momento si è deciso di lasciarlo nel disegno di legge all’esame della Camera nelle prossime settimane. Sarà invece possibile la permanenza dei clandestini nei Cie, i centri di identificazione ed espulsione, per sei mesi e non due come previsto attualmente. Si tratta della norma che era stata bocciata dal Senato— in quel caso la previsione era di 18 mesi in base a quanto stabilito da una direttiva europea— e dunque era necessario avere un parere favorevole del Colle prima di riproporla in via d’urgenza, per non rischiare la bocciatura. Il ministro dell’Interno ha sottolineato al presidente Giorgio Napolitano la necessità di avere maggior tempo a disposizione per identificare gli stranieri che arrivano senza documenti e rimpatriarli. "Dobbiamo evitare—ha ribadito— che siano liberi di girare per le nostre città".

Ed ha ottenuto un consenso di massima. Il testo che sarà portato al Consiglio dei ministri vieterà la concessione degli arresti domiciliari e di altri benefici a chi è accusato di violenza sessuale. Se la vittima ha meno di 14 anni scatteranno anche ulteriori aggravanti, in ogni caso sarà lo Stato ad accollarsi le spese legali delle parti civili. Saranno istituite strutture per l’assistenza e il sostegno a chi subisce uno stupro. Al capo dello Stato Maroni ha assicurato che verranno stanziate maggiori risorse per le forze di polizia, così come sollecitato dall’opposizione che ne ha fatto una pregiudiziale per votare la conversione in legge del decreto. Proprio ieri a Roma si è deciso di chiudere tre commissariati e sia il sindaco Gianni Alemanno, sia il presidente della Provincia Nicola Zingaretti hanno chiesto spiegazioni a Maroni sottolineando la "necessità di garantire uomini e mezzi per un controllo efficace del territorio".

Una vigilanza che non si vuole invece affidare ai cittadini. Contro le ronde — fortemente sostenute dalla Lega—si schierano i partiti dell’opposizione con Massimo D’Alema che le definisce "un imbarbarimento del Paese con il rischio di far aumentare la violenza" e Antonio Di Pietro che parla di "grandissima eco mediatica e scarsissima efficacia sul campo". Netto è il "no" di Pier Ferdinando Casini, ma anche da numerosi parlamentari del Pdl si levano critiche dure, nonostante la norma — inserita nel disegno di legge — abbia già ottenuto nei giorni scorsi l’approvazione di Palazzo Madama. Il presidente del Senato Renato Schifani non è esplicito, ma sottolinea la necessità di "tenere i nervi saldi per evitare che qualcuno pensi di farsi giustizia da sé", mentre il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta è chiaro: "Ronde? Ne amo solo una, ed è quella di Rembrandt, che è ad Amsterdam".

Secondo il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, "si tratta di un provvedimento utile, visto che i cittadini non saranno armati e dovranno sempre ottenere l’autorizzazione del prefetto ". Alemanno si dice invece "convinto che le ronde non servono ed è inaccettabile qualsiasi idea di giustizia fai da te".

Fiorenza Sarzanini

17 febbraio 2009(ultima modifica: 20 febbraio 2009)

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-02-28

tervista su Metropoli in edicola domenica

all'ex ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu

"Su ronde e immigrati

il governo sta sbagliando"

"L'equazione straniero-criminale è un'infamia

I medici non denunceranno, ma agiranno secondo coscienza"

di VLADIMIRO POLCHI

"Su ronde e immigrati il governo sta sbagliando"

Giuseppe Pisanu

ROMA - "Basta con le "grida" manzoniane". Giuseppe Pisanu (Pdl) presidente dell'Antimafia ed ex ministro dell'Interno, è un politico di lungo corso, abituato a parlare fuori dal coro. "L'immigrazione va governata con umanità e intelligenza politica - avverte - perché l'Italia avrà ancora bisogno di 300mila immigrati all'anno". Per questo, alcune scelte dell'attuale governo non lo convincono e lo spiega nel corso di una lunga intervista rilasciata a Metropoli (in edicola domenica prossima). Le ronde? "Un vulnus all'efficienza del nostro sistema di sicurezza". La tassa sui permessi di soggiorno? "Fonte di risentimento e rancore". Il reato d'immigrazione clandestina? "Inutile".

Presidente, dal mondo cattolico si levano voci critiche contro le politiche migratorie del governo.

"Vedo una certa confusione di idee e propositi. Una cosa è il contrasto all'immigrazione clandestina, altra cosa ben più importante è il governo complessivo dei flussi migratori. L'immigrazione clandestina, infatti, è la patologia del fenomeno e va combattuta, mentre l'immigrazione è un processo vitale per il futuro del nostro Paese e va governata con umanità e intelligenza politica".

La delinquenza romena è un problema e finisce sempre più spesso in prima pagina. Cosa fare per evitare il diffondersi dell'equazione immigrato-criminale?

"La criminalità romena si fronteggia con una prevenzione oculata e con una repressione energica, basata soprattutto sulla severità e la certezza della pena. La prevenzione deve procedere sul doppio binario degli accordi bilaterali con la Romania e dell'inserimento degli immigrati nel nostro tessuto economico e sociale.

L'equazione immigrato-delinquente è una infamia. Però è vero che l'immigrazione clandestina è fonte di illegalità e di comportamenti criminali, che devono essere stroncati all'origine. Penso comunque che lo strumento più efficace per combattere l'immigrazione clandestina sia il governo sapiente dell'immigrazione regolare".

E' giusto far sì che i medici possano denunciare gli irregolari che ricorrono alle cure?

"No. Se la norma venisse applicata indiscriminatamente si creerebbero problemi serissimi alla salute pubblica e al sistema sanitario nazionale. Ma io sono sicuro che i medici italiani rimetteranno le cose a posto operando, come sempre, secondo scienza e coscienza".

Il reato d'immigrazione clandestina sarà un valido deterrente ai flussi migratori?

"Temo di no, perché la fame, la disperazione e anche la speranza che spingono tanti migranti non conoscono ostacoli".

Che senso ha prevedere un ulteriore contributo sul rinnovo dei permessi di soggiorno, che già attualmente costa oltre 72 euro?

"Mi chiedo anch'io che senso abbia, per un governo come questo, tassare con cattiveria proprio i più poveri e i più indifesi. Se si tratta di una misura di dissuasione, si rivelerà ben presto velleitaria e temo che servirà solo a far crescere risentimento e rancore. Attenzione, perché la collera degli immigrati sta montando e ci sono gruppi estremisti pronti a cavalcarla".

La Lega Nord chiede una moratoria sui flussi d'ingresso degli extracomunitari per due anni. Non crede che il sistema Italia abbia ancora bisogno di manodopera immigrata?

"La recessione in atto giustifica, almeno in parte, la moratoria, ma non cambia i termini del problema. Perché se vogliamo mantenere invariato il numero degli italiani in età lavorativa per i prossimi venti anni, avremo bisogno mediamente di 300mila immigrati all'anno. Piaccia o no, la prosperità futura del nostro Paese dipenderà dalla sua capacità di attrarre forza-lavoro dall'estero e di integrarla in maniera adeguata. Su questa base dobbiamo ridefinire i nostri obiettivi di sviluppo, sicurezza e coesione sociale, dandoci così una politica per l'immigrazione in linea con le esigenze del Paese per i prossimi decenni. Altro che misure di dissuasione e "grida" manzoniane!".

La macchina delle espulsioni è lenta e costosa. In quest'ottica è utile aumentare il numero dei Cie e portare da 2 a 6 mesi il tempo massimo di trattenimento?

"Cie o non Cie, mese più mese meno, i meccanismi di espulsione si inceppano in tutti i Paesi democratici che rispettano i diritti dell'uomo e le Convenzioni Internazionali. La soluzione del problema è altrove, in una politica di governo complessivo delle migrazioni".

La Lega Nord ha chiesto al ministero dell'Istruzione che venga posto un tetto del 20% alla presenza di alunni stranieri per classe. Cosa ne pensa?

"Il ministro Gelmini ha impostato correttamente il problema, scongiurando i rischi di discriminazione e xenofobia".

Si fa sempre più strada un'idea di giustizia fai da te. Dopo i militari in città, arrivano le ronde di volontari. Come le giudica?

"Dovrebbero essere gruppi di volontariato, ma spesso si presentano come milizie di partito. Oggettivamente costituiscono un vulnus all'unitarietà e all'efficienza del nostro sistema di sicurezza. Questo sistema, infatti, è basato su un unico codice penale, su un unico codice di procedura penale e su un'unica autorità nazionale di pubblica sicurezza rappresentata dal ministro dell'Interno, il quale opera attraverso i vertici delle forze di polizia ed i prefetti. Quando si trasferiscono competenze e funzioni anche minori dai prefetti ai sindaci, dalle forze dell'ordine a soggetti privati, si attenta, che lo si voglia o no, all'unità del sistema e si gettano le basi di ulteriori confusioni e disordine. Naturalmente il sistema non è immutabile, ma se si vuole decentrarlo o disaggregarlo bisogna procedere apertamente con misure organiche e costituzionalmente corrette".

(27 febbraio 2009)

 

 

 

 

 

 

 

L'UNITA'

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2009-02-28

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-02-27

Decreto antistupri: via a 2.876 assunzioni fra forze di polizia e vigili del fuoco

27 febbraio 2009

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Arrivano 2.876 assunzioni legate al varo del decreto anti-stupri. In attuazione delle norme fissate dal decreto legge 11/ 2009, "Misure urgenti in materia di pubblica sicurezza e di contrasto alla violenza sessuale", il Viminale ha comunicato che è stato definito il piano di assunzioni di 2.876 nuove unità, appartenenti alle Forze di polizia e al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

In particolare, per la Polizia di Stato saranno assunti 826 agenti e 80 tra funzionari e ufficiali; per l'Arma dei Carabinieri 700 agenti e 200 tra ispettori e marescialli; per la Guardia di Finanza 231 agenti e 152 tra ispettori e marescialli; per la Polizia Penitenziaria 296 agenti; per il Corpo Forestale 94 agenti e, infine, per i Vigili del Fuoco 297 agenti.

 

 

 

 

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